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La famiglia Porro di Andria attraverso le fonti storiche nei secoli
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Frammenti di storia...
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Voce
"Famiglia Porro", Puglia d'Oro, 1936
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Sua
Eccellenza l'Ill.mo Sig. D. Riccardo Porro (1795-1840), Regio
Percettore, Governatore d'Andria
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Volume
"Riccardo Porro Sindaco in Andria. Quel gentiluomo andriese per nobiltà
d'ingegno e ricchezza principalissimo", 2013
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Stemma
della famiglia Porro Regano (arme partito di Porro e di Regano)
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«I Porro, originari di Andria (**nota 14:
Sin dall’antichità era un importantissimo centro agricolo delle Puglie,
ora è capoluogo di provincia con Barletta e Trani.), sono l’emblema di
una stirpe, che grazie al suo marcato senso degli affari e ad oculate
alleanze matrimoniali (con altre famiglie blasonate delle città
limitrofe: Melodia e Scardinale di Altamura, Pomarici-Santomasi di
Gravina, Patargo di Barletta, Perrone-Capano di Trani, [..], Sottani e
Bucci di Corato, oltre che della stessa città di Andria:
Spagnoletti-Zeuli, Quarto di Palo, Jannuzzi e Ceci) riesce a
raggiungere l’agognato status sociale nobiliare proprio delle famiglie
dei Galantuomini. La città ascrive infatti questo casato, sin dal XVIII
secolo, nel novero dei notabili o civili (**nota 15: Col trattamento di
Don come prefisso al nome e con l’appellativo di Magnifico) con
capostipite un tale Giovanni Puorro, un grande latifondista, benché la
famiglia fosse presente almeno dal XVI secolo, come risulta da alcune
fonti abbastanza attendibili. Successivamente il patrimonio, col
passare del tempo, si accrebbe maggiormente e di conseguenza anche il
prestigio sociale: ne sono visibile testimonianza l’edificazione di
sontuosi fabbricati, ornati del loro stemma gentilizio [..] In questo
buon libro, ricchissimo di tanti altri interessanti particolari e di
molte belle illustrazioni provenienti dagli archivi privati delle tante
ricche famiglie imparentate con i Porro, si ricordano, altresì,
esponenti di notevole rilievo, rinomati per le loro professioni o per
il loro importante ruolo pubblico: avvocati, notai, sindaci (**nota 17:
Don Riccardo, designato dal Re nel 1838, il notaio Nicola (1861-1863),
ed infine il socialista avv. Pasquale Porro (1911-1914), che divenne
consigliere provinciale), canonici, consiglieri provinciali, alti
magistrati, cavalieri, tra di essi persino una Guardia di Onore di
Ferdinando II di Borbone, ed infine anche prelati, come Mons. Felice
Porro-Regano (**nota 18: Durante il suo episcopato, il 20 marzo 1861,
la Diocesi di Catania venne elevata a sede arcivescovile, con decreto
della congregazione concistoriale del 4 settembre 1859. Fu quindi per
pochi giorni il primo Arcivescovo di Catania, privilegiato del
“pallio”, antico beneficio di derivazione feudale. Morì a Catania il 30
marzo 1861. Il suo sepolcro è ubicato nella cattedrale di Andria, sua
città natale), Arcivescovo di Catania e Mons. Stefano Porro- Jannuzzi,
Vescovo di Cesaropoli. Quest’ultimo presule, molto pio e munifico,
volle realizzare a proprie spese la costruzione della chiesa dedicata
alla Vergine Immacolata in Andria. Nel libro sono inoltre contenute
cinque tavole genealogiche con ascendenti e discendenti della famiglia,
che risulta divisa e articolata in diversi rami. Di questi alcuni
proseguono tuttora nella loro antica attività nel settore della
produzione olivicola e vitivinicola di alto profilo. Il casato
attualmente annovera tra i suoi esponenti più noti il popolare
giornalista Nicola Porro “romano di nascita, pugliese di famiglia,
milanese per lavoro”. Ciò dimostra il ruolo molto proficuo e positivo
che ancora oggi possono esercitare le intramontabili élite nobiliari,
forti del loro retaggio e delle loro ataviche tradizioni, nella moderna
società [..]. Il libro si legge piacevolmente e scorrevolmente come un
romanzo storico. Per i non addetti ai lavori, vi è un notevole corredo
di note esplicative, che riesce a orientare il lettore nel dedalo
intricato delle tante consuetudini ed usanze antiche, ma che risulta
anche molto utile per ogni approfondimento relativo a tanti fatti,
curiosità e personaggi minori o di secondo piano. Lo scrittore, autore
del testo, è un giornalista molto affermato, collabora con molte
riviste di storia e con quotidiani, interessandosi massimamente di
tematiche meridionaliste e socioeconomiche, ma non disdegna la ricerca
genealogica e la storia di famiglia, calata però in un ambito più
generale e severamente documentata. Il libro è stato recentemente
presentato in importanti convegni, con grande successo di pubblico,
nelle città di Andria (presso la Biblioteca Comunale), Barletta, Turi
e, in Bari, in due momenti diversi, presso la Libreria Feltrinelli e
presso l’Università degli Studi “Aldo Moro” nel Palazzo Ateneo,
relatore il prof. Mario Spagnoletti. Ciò dimostra incontrovertibilmente
l’interesse e la curiosità del mondo culturale, nonché della gente
comune, nei confronti di queste particolari tematiche.» di Maurizio
Michele Caterino, in Nobiltà. Rivista di araldica,
genealogia, ordini cavallereschi, Milano, anno XXI, n. 118
(gennaio-febbraio 2014).



