Stemmi dei coniugi Porro (a sinistra) e Spagnoletti Zeuli (a destra) dipinti sul ligneo soffitto seicentesco della casa fortificata di Rasciatano (anni 1880-1894) |
«Porro - Nobile di Giovinazzo, Bitonto ed Andria; d'origine milanese»
in Blasonario generale di terra di Bari, E. Noya di Bitetto, 1912, voce "Famiglia Porro" «In Giovinazzo ànno goduta nobiltà anche le famiglie: D’Agostino, […] Pisani, Planca, Porro, Ragonibus […] Vallone, Vernice, Volpicella, Zurlo.» (Memorie delle famiglie nobili delle province meridionali d’Italia raccolte dal Conte Berardo Candida Gonzaga, vol V, Napoli, 1875, p. 124) «d'azzurro, alla fascia diminuita d'oro, nel primo a tre stelle d'argento a sei punte (alias cinque), nel secondo a tre porri al naturale (alias d'argento foglietti di verde)» ("Descrizione dell'arme della famiglia Porro", Pasquale Cafaro, Archivio della famiglia Porro-Scardinale - secoli XV-XX, 1933) «Ricchissimi proprietari terrieri, i Porro erano di origine milanese e vantavano dell'antica nobiltà di Giovinazzo, Bitonto e Andria.» (Riccardi, I Pomarici cit., 2003, p. 384) Tavola genealogica in "Riccardo Porro Sindaco in Andria: quel gentiluomo andriese per nobiltà d'ingegno e ricchezza principalissimo", 2013
In alto la genealogia sette-ottocentesca dell'intreccio tra le famiglie Ceci, Porro, Iannuzzi, Spagnoletti e Marchio. La prima linea è la discendenza dei Ceci di Andria del fu Niccolò di Francesco, di origini tarantine. Tre sue figlie, Antonia, Maddalena e Vincenza, sposarono rispettivamente Stefano Iannuzzi, Riccardo Porro e Vincenzo Marchio. Dei fratelli, invece, Consalvo rimase celibe mentre Riccardo sposò Maria Olimpia Barone dei Duchi di Jelsi di Foggia e originò i 4 rami Ceci dell'Ottocento. Dal matrimonio Iannuzzi-Ceci si originarono il Vescovo Giuseppe, Pari del'Regno di Napoli; Teresa andata in sposa a Riccardo Porro e Caterina andata in sposa al Conte Spagnoletti Zeuli. Come molte famiglie, anche il cognome Porro รจ largamente diffuso in Puglia e nel nord Italia. I discendenti della famiglia Porro di cui trattasi sono generazionalmente individuabili nel volume "Storia di una famiglia borghese meridionale. I Porro di Andria", Riccardo Riccardi, Rubbettino, 2013 ove sono contenute ben cinque tavole genealogiche con ascendenti e discendenti. |
Stemma milanese dei Porro di AndriaStemma del ramo milanese della famiglia Porro, ancora utilizzato da D. Nicola, e forgiato sulla sommità delle cancellate della villa palazziata di Nicola Porro (1860-1902), con giardino pensile sulle mura normanne (Pendio San Lorenzo) di proprietà della famiglia Porro dagli inizi del'700.
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Stemma Porro coronatoStemma, in particolare, del ramo Porro e Porro-Iannuzzi di Andria: si notano le tre stelle ed i tre Porri
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Pianta topografica di un latifondoLo stemma di Nicola Porro su di una delle carte dimostrative del fondo di Camaggio di sua proprietà nel 1880.
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I tumoli gentilizi ed i sepolcri nelle Chiese
Dal volume "Andria Sacra" di Giacinto Borsella (1843):
«Prima però di uscirne o lettore non ti rincresca volgere gli occhi a due avelli di marmo, apposti a dritta e sinistra dall'entrata entrambi decorati dei ritratti con le iscrizioni seguenti: La tomba della giovanetta presenta un'ara. Vi si vede un baule di verde antico col di lei ritratto coronato dai rami di papavero. Due genii alati a fianco con le falci accese capovolte. In cima lo stemma del genitore. I pilastri che terminano il mausoleo hanno le loro basi e cornici, ed il piedistallo è di marmo nerognolo e rossastro il mausoleo dell'estinto sul mezzobusto in cima tiene lo stemma, una grande cornice fiorata in forma di parallelogrammo cinge tutto l'avello. Nel frontespizio il ritratto della consorte che compiange il marito. Ai fianchi anche due genii come sopra, la costruzione è tutta a marmo bianco» |
Memoriæ sempiternæ
unigenitæ dilectissimæ amantissimæque filiæ D. Vicentiæ Porro quæ venustate, gravitate, amœnitate præstans vitæ innocentia ingenii sagacitate animi candore religione morumque sanctitate præ fulgens cæteris quamvis in tenera ætate virtutibus abundans et ne malitia mutaret intellectum eius ad cœlestem patriam rapta est XII Kalend. Iulii A. D. MDCCCXXXIII expletis A. XIII M. XI D. XXIV D. Riccardus et Magdalena Ceci Andrien Parentes lacrumantet dolentes moerentes H. M. P. Nell'altro sepolcro leggeri questo epitaffio: |
O tu che ti aggiri fra queste volte sacre al Signore fermati, piangi e prega di Riccardo Porro qui le ossa dormono polvere mentre lo spirito si riposa in Dio nobile d'ingegno di costumi soavissimi di cuor generoso varcato appena di tre anni l'ottavo lustro lasciava il terreno esilio nel dì 2 Dicembre 1840 fra il dolore degli amici e il compianto dei buoni Maddalena Ceci consorte inconsolabile per accomandare alla memoria delle genti la virtù del suo diletto e il proprio affanno questo sepolcro innalzava - epitaffio inciso sul sepolcro e dettato dal Malpica (1842) - |
Avvenne così che il Porro «nel suo sindacato [...] nel finimento del suo triennio, corse al suo ultimo fato; con la sua morte, non lasciando prole, si è estinta questa famiglia pervenuta ad alta fortuna» (Riccardo D'Urso, Storia della città di Andria, 1843, p. 125).